Protagonista assoluta la poesia. In tutte le sue forme: poesia in versi recitati, poesia di chitarre e voci, poesia di immagini. Così i partecipanti alla performance “Di due un sol vero“, allestita nella prestigiosa sala lettura della Biblioteca Manzoni di Robecco sul Naviglio, venerdì 1 settembre, sono stati interamente rapiti, corpo e anima e cervello; immersi nell’arte fino al midollo per scoprire la profondità delle sensazioni che la parola evoca e sprigiona. Una parola colta, arricchita di rimandi ai miti e alla storia, alle opere dei classici greci e latini e contemporanei illustri, alla musica di Nani Svampa ma anche di Pino Daniele e Claudio Rocchi.
L’evento, pensato da Pierangelo Russo, accompagnato da Agnese Coppola, organizzato con l’intuizione di Massimo Mainardi presidente Pro Loco Robecco, è sorto come lava di vulcano grazie a Alba Beretta e Franco Pagani che con intensità sonora, e dobbiamo proprio sottolinearlo, una voce potente, mesta e spiritosa, hanno giocato con la musica. Un evento sorprendente grazie a Rossana Bacchello, Savina Speranza, Elisabetta Ubezio, Joachino Lanottte e gli esordienti Emanuele Ambrogi e Erica Regalin che hanno nutrito l’aria di emozione.
Di cosa si è fatta esperienza? Lo riassume il sindaco, Fortunata Barni, ringraziando gli artisti: «Uno splendido spunto di riflessione su come ognuno di noi può scoprire e vedere se stesso e gli altri. Una opportunità di aprirci alla bellezza, in tutte le sue movenze; di sperimentare il viaggio della vita con gli occhi e il cuore aperti ad accogliere le differenze, le proposte… augurandoci che anche il nostro viaggio sia lungo e carico di emozioni».
Il primo tassello della performance lo mette Pierangelo donando una sua istallazione alla cittadinanza di Robecco per riflettere sul tema “Di due un sol vero”, sul tema del “doppio”.
«Quando ero bambino giocavo a incrociare gli occhi per sovrapporre le immagini; più tardi leggendo Carlos Castaneda ho scoperto che gli sciamani per progredire nella visione della realtà-altra, propongono un esercizio simile al mio gioco infantile, e cioè guardare un oggetto con un leggero strabismo per far emergere una visione più nitida della realtà». E l’opera, che rimarrà nella sala lettura robecchese, è una proposta a incrociare gli occhi per vedere una realtà diversa da ciò che sembra (andate a vederla, e provate!, ndr).
Fanno eco all’arte di Pierangelo, le parole erudite e competenti di Agnese, sul doppio poetico: «Nel doppio indaghiamo la dualità del mondo: l’Oriente e l’Occidente, il buono e il cattivo, la normalità e la devianza, lo straniero e noi stessi». La sua è una scorribanda tra i testi noti e meno noti, a caccia del rapporto tra l’uomo e il mondo, tra le differenze di genere, tra l’oggi e le origini, tra il sé e la coscienza.
Poi Alba intona, accompagnata da Franco, la struggente melodia di De Gregori “Pezzi di vetro” per tornare a mostrare il doppio “nell’uomo che cammina sui pezzi di vetro che dicono ha due anime…”.
«Se pensiamo che l’arte sia a compartimenti stagni, beh ci sbagliamo» dice ancora Agnese e mescola, chiamando al microfono le scrittrici Rossana, Savina e Elisabetta, la poesia dispettosa, intrigante, sconvolgente delle loro liriche. Le parole si espandono per concedere pagine nuove tra le cose segrete del mondo, per scardinare le nostre dedaliche certezze, per misurare l’infinito.
E per completare il discorso del doppio entra a sorpresa Joachino, docente di Storia Contemporanea all’università di Milano, e con Alba, canta in commovente unisono “Blowin’ in the Wind” di Bob Dylan, premio Nobel per la Letteratura 2016.
Tra gli artisti figurano professori dell’Alessandrini di Abbiategrasso e fondatori dell’associazione culturale di poeti “Naviglio in versi”. Non conta da dove vengono… Robecco, Gaggiano, Abbiategrasso, contano solo le emozioni che condividono.
Paola Mazzullo
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