“Genitori, educatrici, amministrazione comunale: tutti insieme ci siamo sentiti una squadra, una squadra forte. Volevamo e dovevamo tutelare la serenità di 31 piccoli, e dei loro 62 genitori, che erano rimasti senza un servizio indispensabile”. Con queste parole il sindaco di Robecco sul Naviglio, Fortunata Barni e l’assessore alle politiche sociali, Alfredo Punzi, hanno iniziato a raccontare ai cittadini e alla stampa la storia della chiusura e riapertura dell’asilo nido di Castellazzo.
La Dado S.r.l. gestiva, dal 2007, l’asilo nido “Baby matricole” nella struttura di Castellazzo; la convenzione stipulata con il Comune, che prevedeva l’erogazione del servizio fino al 31 luglio, si avvicinava alla scadenza, senza rinnovo automatico, e la Dado S.r.l. avrebbe dovuto partecipare all’asta pubblica già indetta. Ma c’erano anche debiti da sanare e un Durc (documento unico di regolarità contributiva) non regolare.
La Dado, senza avvisare l’ente pubblico e nonostante i numerosi incontri chiesti dall’Amministrazione, decide di chiudere il nido e sospendere il servizio a partire dal 1 giugno. Il 30 maggio arriva la lettera ufficiale ai genitori, le 4 educatrici e la cuoca vengono licenziate, e la struttura chiude i cancelli il 31 maggio: bambini a casa e genitori/lavoratori in difficoltà. “A chi affideremo i nostri bambini mentre siamo al lavoro?” si chiedono tutti.
“Abbiamo cercato di dare il massimo rispetto e attenzione a una situazione così delicata e importante come la custodia e l’educazione dei bambini -dice il sindaco- e abbiamo deciso che la struttura avrebbe dovuto essere riaperta per tutelare i bambini”.
Il sindaco e la giunta, con la collaborazione della Polizia Locale e delle PO degli uffici Tecnico e Affari Generali, hanno presidiato la struttura di Castellazzo per procedere allo sgombero dei locali tenuti occupati dalla Dado e ripristinare l’accessibilità al nido. E’ stata immediatamente interpellata l’associazione “Progetto Vita”, che già collabora con il comune per i servizi di pre e post scuola, che ha accettato di risolvere temporaneamente la situazione; le 5 persone licenziate sono state assunte per dare continuità ai bambini e l’asilo nido, chiuso il 1 giugno, il 6 giugno ha ripreso a funzionare regolarmente.
Una celerità di intervento rara, soprattutto nelle pubbliche amministrazioni, quindi “tanto di cappello” (come si suol dire) per questa presa di posizione decisa ed efficace.
“L’eccellenza di una scuola la fanno insegnanti ed educatori ed è con grande piacere che lasciamo i nostri figli nelle mani delle educatrici Laura Parma, Ester Corona, Marta Colombo e Loriana Corvetto che fortunatamente sono state riassunte e possono così continuare a prendersi cura dei nostri bambini con amore e competenza” dicono i tanti genitori presenti alla conferenza stampa, citando anche la cuoca Barbara Bleu.
Trentadue minuti per spiegare una situazione complicata da gestire, ma che ha avuto un esito felice tanto che un applauso parte spontaneo parte dai genitori al termine della riunione.
Dal 23 giugno si apriranno le buste, depositate a seguito di asta pubblica, per individuare la società che dovrà gestire il servizio di asilo nido da settembre.
Paola Mazzullo
L’articolo è stato pubblicato su Ordine e Libertà del 17 giugno 2016, pag. 36