“L’Epifania… tutte le feste le porta via” recita un antico detto popolare e anche quest’anno sono già stati smontati gli alberi di Natale, riposte le luci, gli addobbi, le candele; impacchettate con cura le statuine del presepe, con le pecorelle e il Bambin Gesù. È stato tirato a riva il presepe galleggiante sul Naviglio e chiusa la mostra dei presepi della biblioteca comunale di Robecco sul Naviglio. E nel frattempo, gli Amici de la Priàa, che organizzano con grande passione la mostra già da otto anni, si sono messi all’opera per preparare l’edizione 2017: «Bisogna muoversi con grandissimo anticipo per prendere contatto con gli artisti, prenotare i presepi da esporre – dice Giovanni Sturaro uno degli organizzatori, e soprattutto occorre andare a vedere i presepi mentre sono allestiti, durante il periodo natalizio, e compilare un calendario per andare poi a ritirarli». Quest’anno nelle sale della biblioteca, c’erano 22 diorami e 30 presepi (alcuni provenienti da Cremona, Arona, Bergamo).
Gli Amici de la Priàa il 6 gennaio, durante la cerimonia di premiazione, hanno consegnato una pergamena ricordo a tutti i partecipanti e un cd con il filmato dell’esposizione di presepi. L’Amministrazione comunale ha conferito una targa come “Premio di riconoscimento e gratitudine agli artisti” che si sono distinti per l’impegno, bravura e la collaborazione a Franco Maffi, con le sue magnifiche sculture in legno e sasso, Edy dell’Agnese e Silvano Sisti.
Sono stati premiati anche i presepi esposti nelle chiese delle 4 frazioni: Sant’Andrea a Casterno, San Bernardo a Cascinazza, Sant’Anna a Carpenzago e della Beata Vergine a Castellazzo. Una menzione speciale ai realizzatori del presepe esposto nella parrocchia di San Giovanni Battista a Robecco.
Gli Amici de la Priàa hanno pensato, e già proposto agli organizzatori di mostre di presepi dei paesi della zona, di pubblicare, per il 2017, una mappa con evidenziati tutte le mostre visitabili nelle vicinanze. Ottima idea!
Paola Mazzullo
www.paolamazzullo.it
L’articolo è stato pubblicato su La Libertà del 13 gennaio, pag. 22