“Ciclismo che passione”, una mostra per ripercorrere, tra foto storiche, ricordi d’epoca, cimeli e interviste, i tanti momenti appassionanti di uno sport che ha segnato la storia di Robecco sul Naviglio. La mostra, organizzata dall’Amministrazione comunale con la collaborazione delle associazioni sportive Velo Sport Robecco e Brontolo Bike, e della Pro Loco, è suddivisa in quattro sezioni tematiche; si parla del 40° anniversario dell’associazione Velo Sport; dei ciclisti robecchesi distintisi a partire dal 1950; dei passaggi del Giro d’Italia a Robecco; per sfilare poi di fronte a una cinquantina di maglie autografate da grandi campioni del ciclismo da Nibali a Simoni, Cunego, Savoldelli, Bugno, Romingere. «Sono le maglie di quei campioni che con le loro gesta ci hanno tenuti incollati giorni e giorni davanti alla tv!» ha commentato Andrea Noè, ex campione professionista, oggi consigliere delegato allo sport a Robecco.
Inaugurata il 27 aprile a Palazzo Archinto (biblioteca comunale A. Manzoni) rimarrà aperta fino al 27 maggio, con questi orari: dal lunedì al sabato dalle ore 15.00 alle 18.00; domenica e festivi dalle ore 9.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00.
Nelle sale della biblioteca tra i tanti ricordi sono esposte anche le biografie di giovani corridori che stanno scrivendo nuove pagine del ciclismo robecchese, come il giovane Matteo Moschetti (foto del sindaco davanti al pannello con la biografia).
La mostra è stata pensata per celebrare il ciclismo in vista della 18^ tappa del Giro d’Italia (Abbiategrasso-PratoNevoso) e della festa robecchese di San Majolo ma è anche l’occasione per ripercorrere la storia del Velo Sport Robecco, una asd ben radicata sul territorio. Teresio Mandonico, collaboratore tecnico, racconta che la mostra è frutto di un impegno enorme visto che l’idea è nata solo un mese fa e ricorda questi quarant’anni anni di passione sportiva a “due ruote” durante i quali centinaia di ragazzi hanno potuto correre, ma soprattutto crescere, essere educati nel segno di una disciplina che contribuisce a diventare prima uomini e poi atleti. L’associazione è nata nel 1978, con i soci fondatori Franco Rondinini, Ettore Mainardi, Cesarino Lovati e Carluccio Barettoni.
Il sindaco Fortunata Barni nel tagliare il nastro inaugurale della mostra ha dichiarato: «Esiste un legame davvero molto forte tra il ciclismo e Robecco, un legame dimostrato dalla passione nutrita da tanti cittadini e di tutte le età per questo sport. La mostra di altissimo livello, grazie al lavoro congiunto di diverse realtà associative, ripercorre la storia del nostro paese attraverso quella del ciclismo». Poi ricorda Mario Mantegazzini (detto il “Pianta”) e Eraldo Ceruti ai quali durante la prima edizione del Gran Premio città di Robecco venne dedicato un minuto di silenzio: «A loro anche oggi rivolgiamo il nostro pensiero e lo stesso affetto».
Andrea Noè ha parole commosse di ringraziamento per chi ha creduto nel valore della mostra: «Il nostro desiderio non era realizzare una mostra che fosse solo documentale… volevamo dargli un’anima, regalare emozioni». E visti i 2000 visitatori nella sola giornata del 1 maggio, pare proprio ci siano riusciti!
Era presente all’inaugurazione anche Cesare Nai, sindaco di Abbiategrasso: «Il ciclismo ha a che fare con la tradizione e la storia di tutto il nostro territorio. E suscita sempre molto entusiasmo; lo stiamo sperimentando anche in questi giorni di preparazione della quart’ultima tappa del Giro d’Italia, in programma per il 24 maggio. Del resto la bicicletta è un mezzo usato e amato sia da chi abita il nostro territorio sia da chi viene ad allenarsi per le competizioni o solamente a godere di passeggiate in un contesto eccellente».
C’erano anche Marco Rognoni, presidente del Comitato Tappa Abbiategrasso, Luigi Vidali del comitato provinciale di Milano (Federazione ciclistica nazionale) e tanti ciclisti, anche di quelli citati in mostra, come Ivan Peretti (nella foto con Noè e Rognoni) che pedala da quando aveva sei anni e nel 2001 ha vinto la coppa del mondo di ciclocross, categoria amatori. Massimo Mainardi, presidente ProLoco ha concluso: «Sono un medico, consiglio a tutti di pedalare, secondo le proprie attitudini, per migliorare il proprio benessere fisico e psicologico. A 61 anni possiedo più bici che calzini…».
Paola Mazzullo