Il PON (Programma Operativo Nazionale) è arrivato anche in Lombardia.
In passato era riservato alle Regioni con caratteristiche di disagio socio-economico e l’ambito di riferimento territoriale erano le scuole pubbliche del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia); ora possono accedere ai finanziamenti le Istituzioni scolastiche statali di tutte le Regioni. Si tratta di un programma del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, finanziato con Fondi Strutturali Europei; ha una durata settennale, dal 2014 al 2020.
Punta a creare un sistema d’istruzione e di formazione di elevata qualità, efficace ed equo, offrendo alle scuole l’opportunità di accedere a risorse comunitarie aggiuntive rispetto a quelle già stabilite dalla “Buona Scuola”. Per la Programmazione 2014-2020 è disponibile un budget complessivo di poco più di 3 miliardi di euro di cui 2,2 miliardi circa stanziati dal Fondo Sociale Europeo (FSE) per la formazione di alunni, docenti e adulti e 800 milioni dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) per laboratori, attrezzature digitali per la scuola e per interventi di edilizia. Riguarda progetti di inclusione sociale e lotta al disagio, e per garantire l’apertura delle scuole oltre l’orario scolastico. Vengono in particolare sollecitati interventi destinati a studenti con difficoltà e bisogni specifici e, quindi, esposti a maggiori rischi di abbandono scolastico.
Ne ha parlato il dirigente scolastico dell’I.I.S. Einaudi di Magenta, la professoressa Maria Grazia Pisoni, sabato 17 marzo, in una conferenza dedicata a “La scuola: il mio futuro” con l’intervento del vicesindaco di Magenta, Simone Gelli, e Mario Maestri dell’ufficio scolastico di Milano. Erano presenti genitori, dirigenti scolastici e sindaci del territorio.
«Il progetto che presentiamo riguarda la promozione dell’inclusione sociale e il miglioramento qualitativo del capitale umano. È volto alla riduzione del fallimento formativo e della dispersione scolastica. Si aggancia al progetto regionale, in corso già da qualche anno nella nostra scuola, “Lab in rete, una risorsa contro la dispersione”» ha esordito il dirigente Pisoni, entrando poi nel dettaglio del programma che svilupperà con i “suoi” ragazzi.
«Combattiamo da sempre la dispersione scolastica organizzando anche attività extracurricolari, per invogliare gli studenti a percepire la scuola come luogo di socializzazione, crescita culturale e fucina del proprio futuro. Con i nuovi fondi amplieremo l’offerta formativa attivando otto nuovi moduli, in orario extrascolastico e sfruttando metodologie didattiche e pedagogiche innovative come per esempio il cooperative learning, learning by doing, peer to peer, giochi didattici».
I destinatari privilegiati sono gli studenti del primo biennio, a loro sono rivolti i moduli di potenziamento delle competenze di base (matematica e economia aziendale); di educazione motoria (Aikido e box, come contenitore dell’aggressività); di potenziamento lingue straniere e creativo-artigianali (discipline elettriche e laboratori CAD).
È previsto anche un modulo di aiuto alla genitorialità per famiglie straniere.«La dispersione scolastica ha un forte impatto sulla struttura economica del paese; un basso livello di istruzione rappresenta una forza lavoro scarsamente preparata a rispondere alle richieste sempre più avanzate dal punto di vista tecnologico» ha concluso il dirigente scolastico Einaudi.
Paola Mazzullo