«Gli archivi storici di tutto il mondo possiedono una quantità inesauribile di resoconti di viaggio; chilometri di documenti riempiono gli scaffali delle biblioteche europee. Tra questi abbiamo deciso di seguire le tracce di un viaggiatore veneziano dalla Turchia all’India» racconta Gianni Dubbini che ha studiato storia all’università di Milano e storia dell’arte e dell’archeologia orientale presso la School of Oriental and African studies a Londra.
«Abbiamo deciso di partire da Venezia per il Medio Oriente e l’Asia centrale per ripercorrere, a quattro secoli di distanza, l’ itinerario di quel viaggiatore del Seicento, Nicolò Manucci, che a soli 14 anni si imbarcò su mercantile “desiderando grandemente di vedere il mondo“». Con Dubbini è partita Angelica Kaufmann che ha studiato filosofia della mente e antropologia a Milano, Edimburgo, Londra, Anversa e affianca alla carriera accademica l’attività di fotografa.
I due viaggiatori moderni si sono lasciati sedurre dalle memorie della vita di Manucci raccolte nel “L’impero do Mogol“ e ne hanno seguite le impronte attraverso l’Asia. Il resoconto del loro viaggio, compiuto nel 2015, attraverso oltre 10.000 km, accompagna le fotografie scattate che saranno esposte a Milano il 19 ottobre in un
evento organizzato da Pyari ONLUS e Marzotto Sim.
L’evento sarà occasione per scoprire le bellezze dell’India attraverso i racconti di un viaggio compiuto due volte, nel Seicento e nel Duemila, ma soprattutto per sostenere l’associazione no profit Pyari ONLUS, che si occupa di combattere l’abuso e la vendita di bambini e salvare e riabilitare i sopravvissuti. In India.
«Ci eravamo posti l’obiettivo di catturare, con parole e immagini, le impressioni che un adolescente del Seicento poteva aver avuto di fronte alla vastità e diversità del continente asiatico… Ma, passando per molte terre, abbiamo anche sfiorato il centro nevralgico del problema geopolitico mediorientale. Abbiamo incontrato un oceano di opinioni condivise, discordanti, divertenti, contrarie, deliranti. La convinzione che abbiamo maturato, dopo questo viaggio, è che le persone sono troppo spaventate e negativamente influenzate da quello che vedono oggi sui giornali, da non viaggiare più in maniera indipendente. È per questo che, per provare a capire accettare il mondo attuale nelle sue disorientanti quanto meravigliose sfaccettature, è fondamentale tornare a spostarsi in maniera libera. Speriamo che la nostra avventura, ricca e emozionante, possa essere di incoraggiamento altri viaggiatori» racconta Dubbini.
E l’invito è utile anche per scoprire non solo paesaggi e storia, ma anche realtà misconosciute come quella delle condizioni di vita di quei 1.200.000 bambini che ogni anno sono vittime di trafficanti di minori.
«Si stima che in India ogni anno 15.000 bambine attraversino illegalmente i confini tra Nepal e India per essere sfruttate nei bordelli indiani o vendute come schiave domestiche. Il loro prezzo? 570 $» sottolinea Emanuela Plano, presidente di Pyari , che ha fatto di Robecco sul Naviglio il quartier generale della sua attività di volontariato. Da qui lavora per raccogliere fondi per prevenire il traffico di minori, creare generatori di reddito per la crescita sociale di donne indigenti, per garantire salute e nutrizione a donne e bambini senza protezione.
C’è dunque più di buon motivo per visitare l’evento fotografico, stimolante e sorprendente, che si terrà giovedì 19 ottobre alle 20:00 a Milano, al Centro Filologico Milanese, sala Liberty (via clerici 10). Imparare a viaggiare e sostenere la missione di Pyari .
Paola Mazzullo