Della Commenda: in cucina regna lo chef Antonio Abbruzzino di Catanzaro, una stella Michelin nel 2014

Morimondo Della commenda

Una casa nobile, già presente nei mappali settecenteschi dei possedimenti dell’abbazia di Morimondo; una rizzata solcata al centro da due strisce parallele di granito per consentire alle carrozze di transitare senza sobbalzi e due portoni gemelli. Così si presenta alla vista il nuovo ristorante “Della Commenda”, inaugurato la vigilia di Natale del 2016. Anche il nome è evocativo: potrebbe venire dal latino classico, quel ” commendare” che coniuga due termini com (insieme) e mandare (affidare) e sembra suggerire: “affidatevi a noi per una piacevole serata”.

Della Commenda Morimondo

I padroni di casa sono Paolo Patrini e la bella moglie Helen; una coppia affiatata, giovane e spiritosa. Gli ambienti sono caldi, accoglienti di luci e di candele. Le quattro piccole sale, ciascuna raccolta attorno a un camino, sono in stile lombardo antico: pavimenti in cotto, soffitti in legno, intonaci rustici ben decorati; tutto attualizzato dal tocco di design dell’illuminazione minimalista. L’atmosfera… beh ci si sente bene e tra amici!

Nulla è lasciato al caso; anche la musica di sottofondo è accuratamente selezionata, dal jazz a Battisti. Il volume è discreto, crea intimità e consente la conversazione.

Ineccepibile il tovagliato e le stoviglie, in un accordo perfetto con le tinte naturali degli arredi.

Ma veniamo al dunque: nella cucina del “Della Commenda” regna lo chef Antonio Abbruzzino di Catanzaro, una stella Michelin nel 2014. I due “secondi” ai fornelli, Alberto Girlando e Rosario Scumaci, provengono dalla stessa terra dello chef e ne seguono con perizia e precisione le linee guida.

I piatti sono ricercati e originali, senza arrivare agli azzardi di certi chef “avanguardisti”. Sorprendenti le contaminazioni con la cucina calabrese di gusto mediterraneo, come il pane all’anduja (prodotto artigianalmente), il finocchietto selvatico, il gelato alla cipolla di Tropea, i vini del sud.

Il patron Paolo Patrini, milanese di origini siciliane, racconta dei prodotti che lo chef Abbruzzino sceglie per la sua cucina secondo una formula equilibrata: prodotti a kilometro zero abbinati alle eccellenze provenienti dalle zone di elezione! «Il riso lo prendiamo qui, dove cresce da sempre. Anche le carni, ottime, le acquistiamo in zona. Ma il tartufo nero viene dalla Sila, così come i porcini. In carta teniamo qualche piatto di carne, per i tradizionalisti dell’osso buco; ma la nostra vocazione è una cucina prevalentemente orientata al pesce».

Qualche delizioso esempio? Linguine con carciofi, gamberi scottati e bottarga di muggine; carpaccio di gambero rosso marinato alla citronella, con gelato alla cipolla di Tropea; merluzzo nero con crema di cavolfiore e padellata di funghi e liquirizia.

Che bella sopresa, poi, sfogliare la Carta e trovare un intero menu vegetariano; e per i più curiosi ben tre differenti Menù degustazione.

«Alcuni amici ci avevano parlato della Valle del Ticino e del suo parco; dei fontanili, delle sorgenti, delle cascine e dei mulini. Ci siamo innamorati di Morimondo, dei suoi declivi e di questa casa antica. Così abbiamo deciso di aprire un ristorante in mezzo al blu e al verde.».

E infatti in primavera si spalancheranno anche le porte sul giardino e, sotto due magnolie secolari, prenderanno posto i commensali.

L’arte del servire completa la cucina. «Perchè, racconta Paolo, se anche un piatto è un’opera d’arte ma è servito in maniera non idonea, perde valore» e qui il servizio è ottimo, attento ma non invadente.

Tanti progetti ancora in cantiere: una piccola rivendita di prodotti alimentari di nicchia, una cantina di qualità, e chissà, magari anche qualche camera al piano di sopra per gli ospiti che vengono da lontano.

 

Paola Mazzullo
www.paolamazzullo.it

L’articolo è stato pubblicato su La Libertà del 20 gennaio 2017, pag. 31