533esima Fiera Agricola dedicata al fiume, culla della nostra storia e custode delle nostre tradizioni
E’ il 1483 quando il Duca di Milano Gian Galeazzo Maria Sforza, nato proprio ad Abbiategrasso nel giugno del 1469, istituisce il 28 aprile la fiera.
“E’ impressionante poter dire che questa è la 533ema edizione della nostra fiera: 533 anni di storia, tradizioni e vita che si intrecciano. Per progettare il futuro dobbiamo guardare con attenzione il nostro passato ed è anche per questo che alla fiera di ottobre è stata restituita la connotazione agricola, con l’esposizione dei macchinari, degli animali, dei prodotti della terra, arricchita di convegni e incontri- dice Pierluigi Arrara sindaco di Abbiategrasso.
E’ lui ad aprire la conferenza stampa sul programma della fiera agricola regionale, e lo fa con orgoglio parlando dalla Sala degli affreschi di Palazzo Isimbardi, prestigiosa sede della Città Metropolitana, a Milano.
Il sindaco aggiunge anche che noi tutti dobbiamo custodire con cura un territorio importante e ricco, una terra così fertile che si è meritata nei secoli il nome evocativo di Abbiategrasso (Habiate qui dicitur Grassus, dove grassus é dovuto al fatto che il borgo sorgeva sulla valle grassa, ovvero la valle fertile).
Abbiategrasso, secondo porto per importanza sul Ticino, quando la navigazione fluviale era la più veloce e sicura via di trasporto, è considerato oggi il giardino della Città Metropolitana.
Claudio Vigolo, di Lifegate Radio e moderatore della conferenza, invita il presidente del Parco Lombardo della Valle del Ticino, Giampietro Beltrami, a illustrare l’importanza del fiume nell’economia del territorio.
Il presidente Beltrami parla dei 91.800 ettari di Parco lombardo, delle 7000 aziende agricole che ricevono acqua dal fiume e dei consorzi che gravitano sulla gestione delle acque e si accalora nello spiegare le polemiche che ruotano intorno alla portata d’acqua del fiume e dei canali che ne derivano, a causa di accordi tra Italia e Svizzera per la gestione dei livelli idrometrici del Lago Maggiore e fiume Ticino: “Ci appelliamo al buon senso di chi ci governa, affinché si trovi presto una soluzione e si riporti l’acqua nelle nostre terre; sono con me in questa battaglia il Consorzio di Bonifica Villoresi, la Giunta di Regione Lombardia, 47 sindaci delle città che afferiscono al Parco del Ticino e la città metropolitana.
Senza l’acqua l’agricoltura muore, le terre si desertificano, la produzione e i reddito calano, la natura tutta ne soffre”. Poi parla del Consorzio Produttori Agricoli e dell’eccellenza dei prodotti coltivati nelle terre del parco che, grazie anche all’interessamento dell’associazione Maestro Martino, il cui presidente è Carlo Cracco, hanno avuto modo di farsi conoscere e apprezzare in ambito nazionale e internazionale e conclude dicendo: “Non dobbiamo dimenticare che il nostro è il Parco fluviale più importante d’Europa e il Parco regionale più antico d’Italia”.
Delle acque del Ticino alle acque che entrano a Milano, grazie al Naviglio Grande, parla invece l’architetto Empio Malara che racconta l’interessante storia della costruzione dei Navigli e di quel ponte dello Scodellino (dal nome della trattoria che serviva brodo caldo ai barcaioli) sotto il quale svolta la corrente per piegare verso Pavia e tornare nell’alveo del fiume.
Il Naviglio Grande è l’unico canale classificato come navigabile (di quarta classe) e: “Bisogna ritrovare coscienza del valore straordinario del sistema dei Navigli; un sistema che non ha eguali al mondo perché questa via d’acqua interna passa tra le corti del Rinascimento italiano.”
E’ poi Alessandro Folli, presidente del Consorzio Est Ticino Villoresi, il più grande consorzio italiano che si occupa di acque (è passato da luglio dall’occuparsi di 292 a 530 comuni, su 7 province con 4000 km di canali) a parlare dei cambiamenti climatici e delle riserve d’acqua che diminuiscono. Alessandro Folli sottolinea che per portare a termine grandi progetti occorre valutare tutte le criticità e le variabili connesse. “I Navigli sono vie d’acqua meravigliose, e pensare di riaprirli e renderli navigabili, compresi quelli ora interrati a Milano, è una grande prospettiva ma… poi vanno anche riempiti d’acqua questi canali; occorre calcolare la portata e la capacità dei bacini lacustri, l’aumento della temperatura e la mancanza di nevicate invernali, il proliferare delle alghe dovuto all’abbassamento dei livelli…”
Di tutto questo e di molto altro si parlerà ad Abbiategrasso, nella 533° fiera agricola regionale a partire da sabato alle ore 1,0 quando si taglierà il nastro di inaugurazione.
Paola Mazzullo
www.paolamazzullo.it
L’articolo è stato pubblicato su Ordine e Libertà del 14 ottobre 2016, pag. 5 dello speciale fiera d’ottobre.