C’è stato tutto all’Ex Convento dell’Annunciata di Abbiategrasso sabato 17 settembre, all’evento organizzato da Milano Gourmet Experience dal titolo Food for Good – L’Amatriciana free style: la solidarietà (sono stati raccolti in una serata 18.000 euro), la Croce Rossa Italiana (che consegnerà la generosa offerta della serata abbiatense ai terremotati), la folla (si sono prenotate più di 1000 persone), le autorità (Sindaco Gigi Arrara, Presidente del Parco del Ticino Giampietro Beltrami, C.R.I comitato di Milano Luigi Maraghini Garrone), le Guardie del Parco del Ticino, i ragazzi volontari che i hanno aiutato a rendere unica la giornata, gli aspiranti giovani Ambasciatori del Parco del Ticino (13), i grandi chef (11), e… il tifo da stadio.
Sì, perchè quando Toni Sarcina, giornalista e storico di cucina, fondatore tra l’altro del centro culturale enogastronomico Altopalato a Milano, ha annunciato l’ingresso in sala di Carlo Cracco, quel migliaio di persone stipate in piedi nella grande sala dell’ex chiesa del convento, hanno applaudito e incitato il cuoco con una passione pari a quella dei tifosi di calcio.
L’evento “Amatriciana free style” ha coinvolto Carlo Cracco e gli Chef dell’Ambasciata del Gusto che hanno ideato ricette ad hoc, e poi cucinato e servito le loro proposte, per raccogliere fondi da destinare alle popolazioni colpite dal recente sisma nell’Italia Centrale.
Alla ricetta originale, che ha reso famosa la città di Amatrice, tanto che il cartello stradale recita “Amatrice 955 m s.l.m. città degli spaghetti all’amatriciana”, si sono ispirati gli 11 chef presenti alla serata, che con gusto e fantasia hanno elaborato per esempio i “Macaron amatriciana freestyle di Lucia Tellone“, una chef abruzzese che ha sentito sulla propria pelle i disastri dei sisma degli ultimi anni. “La matriciana o amatriciana è una ricetta dalle origini contadine, a base di guanciale amatriciano e formaggio pecorino. Il sugo veniva preparato dai pastori con gli ingredienti a loro disposizione sulle montagne quando seguivano le greggi nel periodo della transumanza. Questi due ingredienti sono ancora prodotti dagli allevatori di Amatrice” ha raccontato Lucia Tellone mentre proponeva il suo macaron.
Andrea Besuschio, il nostro grande “Maitre Patissier” abbiatense ha proposto Sweet abbiatriciana: un dolce dedicato alla serata, utilizzando gli ingredienti legati ai territori colpiti dal terremoto. Il suo sweet, così come ce l’ha raccontato lui in persona, era composto da un pacchero di Massimo Mancini (marchigianao doc, che coltiva il suo grano e lo lavora in proprio) cotto in polpa di lamponi e miele, ripieno di pomodoro e sedano canditi, panna cotta, pancetta croccante su biscotto croccante alla nocciola!!! Troppo buono … peccato che si sia (guarda caso) volatilizzato quasi subito…!
Come raccontarvi del gusto goloso dell’ Amatriciana da ricostruire di Andrea Provenzani, o del Calamaro che va ad Amatrice di Lorenzo Lavezzari? Vi diciamo solo (pechè non possiamo trasferire sulle pagine del giornale il sapore intenso dei piatti) che Sara Preceruti ha presentato Risotto all’amatrice, Sabrina Tuzi l’Amatriciana di tonno, Franco Stoppa (alro abbiatense ormai stabilmente nel circuito dell’Ambasciata) La mia amatriciana nella focaccia, Andrea Biasi e Claudio Rigolli un’ Amatriciana Dop, il campione del mondo di Pizza Pasquale Moro (di Robecco sul Naviglio) una Pizza all’Amatriciana con cipolle caramellate e e mozzarella di Amatrice da leccarsi i baffi.
Una variazione sul tema l’ha proposta proprio Carlo Cracco con “Riso, latte e caffè” rendendo onore alle sue origine venete… e la coda che si è formata per assaggiare la sua proposta era lunghissima.
Sono stati serviti anche assaggi di formaggi delle aree geografiche colpite dal sisma, curati da “Forme d’autore” di Antonello Egizi e i prodotti delle aziende del Parco del Ticino (con assaggi veramente interessanti) e degustazioni di birra Moretti le Regionali.
Durante l’evento era anche possibile acquistare i formaggi dei caseifici colpiti dal sisma distribu
iti per l’occasione dal Caseificio Arioli di Ozzero.
Una menzione a parte meritano l’azienda agricola La Cirenaica di Sandro Passerini per i 30 kg di guanciale fresco e stagionato e Dino Massignani della Riserva San Massimo per i 50 kg di autentico Carnaroli; i loro prodotti, forniti gratuitamente, sono stati utilizzati da tutti gli chef nelle preparazioni.
Resta solo ancora da dire che, grazie alla generosità dei partecipanti alla serata, arriveranno agli italiani colpiti dal sisma, fondi necessari per ricominciare a sperare e a ricostruire.
Paola Mazzullo
www.paolamazzullo.it
L’articolo è stato pubblicato su Ordine e Libertà del 23 settembre 2016, pag. 18