“Donne sempre, anche durante la malattia” questo il tema presentato mercoledì 2 marzo nell’aula Biasioli dell’Ospedale Fornaroli di Magenta dal direttore generale ASST Ovest Milanese, Massimo Lombardo e da Giuseppe De Filippis, direttore sanitario.
Il progetto intende rafforzare l’autostima delle donne che si sottopongono a terapie oncologiche, aiutandole a recuperare il piacere di guardarsi allo specchio e trovarsi belle, in ordine, curate.
ASST Ovest Milanese e la sezione di Magenta dell’associazione Salute donna onlus hanno organizzato “Make up…. ma non solo”: 4 mattinate (2 marzo, 4 aprile, 4 maggio, 6 giugno, dalle 9 alle 12) in cui le donne in terapia oncologica imparano a truccarsi, grazie alle estetiste Silvia Izzo e Olga Garcia, in modo da minimizzare gli effetti collaterali causati dai farmaci. I prodotti cosmetici biocertificati sono offerti dalla Couleur Caramel.
La dottoressa Silvia Negratti, oncologa, racconta di come anche nei momenti tristi della malattia sia importante trovare spazio per occuparsi di sé e cercare la propria femminilità, perché sentirsi appagati e soddisfatti del proprio aspetto è una spinta positiva, che aiuta a superare meglio paura e dolore. “I farmaci chemioterapici comportano numerosi effetti collaterali e le pazienti devono fare i conti con la caduta di capelli, di ciglia e sopracciglia, con eruzioni acneiche importanti, con un colorito spento, con le occhiaie … Il nostro obiettivo è quello di aiutarle a ritrovare un equilibrio nuovo anche attraverso la riconquista di una bellezza che pensavano perduta.”
E la psico oncologa dottoressa Chiara Punzi aggiunge: “I pazienti ci insegnano molto, ci insegnano come accanto alla parola morte e disperazione ci possa essere sempre e ancora spazio per “il profumo della vita. Piacersi, e piacere agli altri, aiuta a stare meglio e a continuare a vivere la quotidianità più serenamente; il make up è un argomento leggero certo, ma non frivolo. Il vedersi belle è un elemento terapeutico essenziale, in grado di contribuire al recupero del benessere psico-fisico”.
Silvia Fusè dell’associazione Salute Donna spiega: “La sede di Magenta, inaugurata ad ottobre, vuol essere una nuova tappa di un percorso avviato da olte 20 anni in tutta Italia. Alle sedute di make-up è presente, oltre alle volontarie dell’associazione, anche la dottoressa Chiara Punzi, perché è importante che questo intervento sull’aspetto estetico sia parte di un percorso di sostegno alle paziente oncologiche nel vivere la malattia”.
La dottoressa Laura Balzarotti, chirurgo senologo, sottolinea: ”Il seno è la parte del corpo simbolo della nostra femminilità. E’ necessario trovare un compromesso tra la malattia e la preservazione dell’aspetto femminile, e oggi, la chirurgia tende a ridurre al minimo necessario le parti da asportare”. Il SSN garantisce, in caso di asportazione totale, l’impianto di protesi anche con rimodellamento controlaterale; che serve sia per migliorare l’aspetto estetico sia per evitare scompensi di peso e postura.
Sono circa 160 le donne operate di tumore al seno in un anno all’Ospedale Fornaroli e vengono seguite da una “Brest Unit” nella quale si confrontano medico oncologo e chirurgo oncologo, anatomopatologo, chirurgo plastico, radiologo, medico nucleare e medico radioterapista, genetista, esperto di cure palliative, psicologo, fisiatra. Questa equipe consente sinergie e condivisione; la presa in carico del paziente è globale e la gestione dei percorsi sanitari è migliore sia in termini di qualità che di riduzione dei tempi di attesa per la diagnosi e la cura della patologia.
In reparto ci sono infermiere specializzate per aiutare le pazienti con consigli pratici legati alla gestione di una cute che diventa delicata e sensibile; quale sapone o quali creme solari utilizzare sono domande ricorrenti. Con i nuovi farmaci è cambiata la storia dell’evoluzione dei tumori e i pazienti devono imparare a convivere con la cronicizzazione della malattia, con le terapie e i loro effetti collaterali.
La dottoressa Balzarotti spiega ancora che circa il 5% dei tumori all’ovaio e alla mammella sono eredofamiliari; oggi esiste però un test per la ricerca delle mutazioni genetiche BRCA1 e 2 che permette di calcolare le probabilità di ammalarsi. Anche in questo caso il SSN supporta le donne che decidono di procedere con l’asportazione totale preventiva. (Ricordate il caso di Angelina Jolie?).
“Quello del seno è il primo tipo di tumore per diffusione e mortalità nella popolazione femminile ma, grazie alla diagnosi precoce, le sue probabilità di cura oggi sono molto aumentate”. Per quello raccomanda alle donne di sottoporsi agli screening nelle fasce d età raccomandate.La prevenzione è importantissima: è sempre meglio una visita in più. E oggi i trattamenti sono personalizzati sia per l’aspetto diagnostico che terapeutico.
Marinella di Arluno, una delle pazienti presente al corso di trucco, mentre parla è sopraffatta dall’emozione: “E’ come essere travolti da un uragano- racconta- tutto è stato velocissimo dalla scoperta della malattia all’intervento, e poi sono iniziate le terapie chemioterapiche ancora in corso e, in un attimo, la mia vita non è stata più la stessa. Oltre alla paura, al dolore, anche l’aspetto esteriore è cambiato velocemente: ho perso i capelli e le sopracciglia e tutto il mio corpo è stato devastato dalle nausee; ma la sensibilità, la comprensione e la professionalità dei medici che ho incontrato mi hanno aiutata molto. Ora i capelli stanno ricrescendo e le sopracciglia lo faranno”. E torna a sorridere mentre parla, perché ha scoperto che condividere problemi anche di questo tipo con esperti, volontari e altre donne in cura, aiuta tanto.
Anche Giovanna di Corbetta riesce a sorridere quando racconta che la direzione dell’ospedale ha allestito questo spazio, al 7 piano, adiacente al reparto di Oncologia, con sedie e specchi, per le lezioni di make up: c’è il mascara e una matita per disegnare le sopracciglia, il correttore per le occhiaie, il fondotinta e la cipria, rossetto, piumini e pennelli. Pochi gesti precisi e professionali e le visagiste hanno trasformato il colorito di queste belle signore, che ora si presentano impeccabili e sorridenti. Certo farsi belle aiuta anche a sentirsi un po’meglio.
Paola Mazzullo
L’articolo è stato pubblicato su Ordine e Libertà del 4 marzo, pag. 27