Ci sono date speciali, date da festeggiare e i 10 anni dell’ Hospice di Magenta lo sono davvero. Domenica 7 maggio si sono trovati in tanti per sottolineare l’importanza di questa comunità che si stringe intorno ai malati terminali, per dare loro conforto, assistenza, qualità negli ultimi giorni di vita.
I volontari dell’associazione “Insieme per l’Hospice di Magenta“, capitanata dal 2009 dal presidente Daniela Carnaghi, ha regalato due mesi di iniziative alla città di Magenta per celebrare questo traguardo importante. Dopo il pomeriggio di domenica con saluti, letture, torta con le candeline, concerto dell’Orchestre Totem e lancio di palloncini, l’associazione propone il 14 maggio il banchetto interattivo: «Un fiore per la mamma, una frase per l’hospice, un libro per la mente e il cuore» in piazza Liberazione a Magenta; il 1 giugno per la “Notte Rosso Magenta” la Scuola Napoletana dei Madonnari si esibirà con 3D Street Painting “Mongolfiere sopra i tetti di Magenta“. Il 24 giugno partirà alle 10 da Pontevecchio una camminata di preghiera: “Verso la spiritualità”; sabato 24 giugno alle ore 13 pranzo insieme all’Hostaria Acquanera di Boffalora (prenotare al 3473725860); sabato 24 giugno ore 15.30, sempre all’ Acquanera, estrazione dei biglietti vincenti della lotteria «1€ Solidale pro Hospice di Magenta».
«Noi volontari abbiamo preso molto a cuore questo decimo anniversario, un po’ perché abbiamo vissuto gran parte di questi anni con e nella struttura, a tal punto da sentirl -affettivamente parlando- a nostra; un po’ perché è una data indicativa di un traguardo importante, che mi auguro di un lunghissimo percorso per i servizi sanitari dedicati ai malati terminali» ha esordito Daniela Carnaghi nel dare l’avvio ai festeggiamenti. Ha lasciato poi spazio alle emozioni degli intervenuti, che si sono alternati raccontando episodi e esperienze vissute a contatto con i malati, i volontari e gli operatori; tanti commenti, mai banali o di circostanza, ma scaturiti da emozioni profonde e sincere.
Sono intervenuti il sindaco magentino Marco Invernizzi e gli assessori Lonati e Bevilacqua, il direttore socio sanitario Giancarlo Iannello, il direttore generale Asst Ovest Milanese Massimo Lombardo. Luca Del Gobbo, consigliere regionale, lo psicologo Ambrogio Colombo, il professor Ivanoe Pellerin. A fare gli onori di casa l’instancabile Responsabile dell’Hospice Claudia Castiglioni … (anzi di due hospice, della terapia del dolore, dei domiciliari) in compagnia dell’appassionata Gabriella Monolo, ex direttore sanitario della struttura. E non è mancato neppure, in arrivo da Milano, don Maurizio primo assistente spirituale della struttura con una ventata di allegria nei suoi aneddoti.
«La nostra società non vuole vedere il dolore, ci chiede di essere giovani, brillanti, in forma. Ma il dolore e la morte fanno parte della vita – ha detto Marco Invernizzi– ed è a contatto con i malati che si esprimono la vera umanità e il coraggio. Grazie quindi ai medici e ai volontari che sono qui ad accompagnare i malati attraverso l’ultimo segmento della loro esistenza».
La dottoressa Diana Sguerso, uno degli ex medici Hospice, ha riassunto in poche righe il senso di questa comunità: «Dovete sapere che prima di lavorare qui avevo una fottuta paura della morte. E mi figuravo l’hospice come un luogo a metà fra l’inferno dantesco e il Moratorium di Ubik, un cimitero per corpi e anime di fatto già trapassati. La mia frustrazione professionale era elevatissima: avevo a che fare con malati che annullavano il mio delirio medico di onnipotenza, perché non potevo più salvar loro la vita… Ora ho rovesciato le mie prospettive esistenziali e professionali; sono orgogliosa di accompagnare i morenti nel loro ultimo viaggio, di cui comincio a conoscere le tappe e i mezzi di trasporto … »
Paola Mazzullo
Pubblicato il 12 maggio 2017, pag. 30 Ordine e Libertà